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Se il vostro sogno è quello di sposarvi in Giappone ci sono diverse cose che dovreste sapere. Per prima cosa il matrimonio viene celebrato dopo che sono stati consegnati tutti i documenti necessari all’ufficio comunale apposito. I festeggiamenti che celebrano le nozze a seguito della consegna di questi documenti sono totalmente slegati dal matrimonio in senso pratico, che appunto è costituito dalla consegna dei suddetti documenti.
Ormai è comune nella cultura giapponese fondere elementi del matrimonio tradizionale ed elementi del matrimonio occidentale, e spesso capita che due sposi desiderino un matrimonio cristiano, pur non appartenendo a questa religione. Per questo motivo si è sviluppato un business che prevede finte chiese e finti preti che inscenano matrimoni cristiani senza alcuna valenza religiosa (personalmente la trovo una cosa abbastanza kitsch).
Sono molto diffusi i matrimoni celebrati con rito buddista, ma i più tradizionali sono quelli celebrati con rito scintoista. Il rito scintoista prevede che il matrimonio si possa svolgere in un tempio o in casa dello sposo. In quest’ultimo caso viene allestito nel tokonoma (il luogo sacro della casa) un altare provvisorio. Oggi però molti hotel e ristoranti si sono attrezzati con delle sale dedicate allo svolgimento delle nozze, spesso dotate di un altare scintoista, in modo tale che gli sposi, una volta svolto il rito religioso, possano spostarsi nella sala accanto per il rinfresco ed i festeggiamenti.
I mesi preferiti per i matrimoni sono quelli primaverili e autunnali, ma se desidarate davvero sposarvi in Giappone dovete tenere in considerazione i giorni fortunati secondo il calendario scintoista. Per sposarvi in un giorno fortunato di maggio o di giugno sappiate che la lista d’attesa può addirittura superare l’anno.
La cerimonia tradizionale prevede che la sposa partecipi ad una festa d’addio, in questo modo lascia la sua famiglia per congiungersi con quella del suo sposo. Un messaggero è incaricato di prelevarla dalla festa per accompagnarla nel luogo in cui verranno celebrate le nozze. Al giorno d’oggi però è più comune che gli sposi si ritrovino nel luogo del matrimonio accompagnati dalle relative famiglie, che però entrano da porte separate.
In Giappone il matrimonio è considerato qualcosa di intimo e personale, per questo motivo vi partecipano solo i parenti più stretti ed i testimoni. Sull’altare è comune trovare offerte di sake, frutta, sale e riso. Davanti alla sposa sono poste 3 tazze, la sposa e lo sposo bevono tre sorsi di sake da ogni tazza, una volta terminato questo rituale la coppia è considerata sposata. Il sake viene poi offerto ai familiari degli sposi per suggellare la loro unione. A questo punto gli sposi si scambiano gli anelli e si dirigono al santuario per fare un’offerta agli dei (di solito si offrono dei ramoscelli decorati di sakaki, un albero considerato sacro).
Durante i festeggiamenti la sposa cambia più volte d’abito, partendo da un kimono bianco fino ad arrivare a un abito dai colori sgargianti. Lo sposo può decidere per un abbigliamento occidentale o un kimono da uomo. La tradizione vuole che la coppia passi ad accendere una candela ad ogni tavolo per ringraziare gli ospiti della loro presenza.
In Giappone non esiste la lista nozze. L’usanza invece è quella di fare un’offerta economica agli sposi, proporzionale al grado di parentela o amicizia e in base alle proprie possibilità economiche. Questa offerta va consegnata qualche giorno prima del matrimonio, e va inserita in una busta apposita (shugi bukuro, di solito decorata di rosso o oro). Nella busta inoltre non bisogna mettere i contanti, ma un assegno. Comodo non trovate? 🙂
Come avete visto il matrimonio giapponese è molto diverso dal nostro, ma è anch’esso pieno di grande fascino. E poi con tutto quel sake vi divertirete sicuramente! 🙂